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AmbienteNotizie di Cisternino

Danni da freddo alle colture a marzo

Vediamo la situazione nella nostra Cisternino a marzo

Dopo un inverno abbastanza mite e le prime settimane di marzo dalle temperature primaverili abbiamo assistito ad un repentino crollo termico.

Durante l’ultima settimana di marzo, con un picco delle minime al di sotto dello zero tra il 23 e il 25.

(come si evince dai dati meteo riportati nei grafici, relativi a valori rilevati in Valle d’Itria, in prossimità di contrada Barbagiulo a Cisternino).

danni dal freddo marzo aprile
danni dal freddo marzo aprile

Le temperature sotto lo zero di marzo hanno provocato danni di una certa entità su primizie come i piselli, fave, verdure in pieno campo, finocchi, cicorie, patate.

Tra gli alberi da frutto ad averne la peggio i mandorli, in piena allegagione.

Minori i danni per ciliegi e albicocchi, eccetto per qualche varietà più precoce.

Meno ingenti i danni, sempre per il mese di marzo, su vite e olivo, ancora non in piena fase vegetativa, ad eccezione di qualche segnalazione per varietà più precoci, e in territori più esposti al crollo termico; il Minutolo nel caso della vite e la Cerasola nel caso dell’olivo.

Per fortuna il ritorno del freddo a distanza di una settimana, i primi giorni di aprile, è stato meno conclamato e non ha inferto il colpo di grazia.

Una più precisa entità del danno la vedremo comunque tra alcuni giorni.

Queste le considerazioni alla luce del parere di alcuni agronomi e tecnici vicini al mondo agricolo e le constatazioni sul campo di alcuni agricoltori cistranesi, come Donato Tursi, noto orticoltore, viticoltore, olivicoltore e mandorlicoltore in piena Valle d’Itria.

Gli agricoltori sono chiamati, oggi più che in passato, a lottare contro fenomeni controversi, come periodi di alte temperature alternate a crolli termici repentini.

C’è chi, nel giardino davanti casa, ha fatto ricorso all’antico metodo dell’accensione di fuocherelli controllati, per tenere la temperatura più alta di qualche grado, come avviene abitualmente nei vigneti del nord Francia e in Germania.

Bene ha fatto anche chi non aveva ancora rimosso la copertura agli agrumi.

Francesco Soleti

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