CulturaNotizie di Cisternino

I ragazzi del liceo “punzi” si raccontano… continua

(a cura di Gloria Erriquez)

Tanti ragazzi del Liceo Punzi di Cisterninosi raccontano…  hanno dato libero sfogo a sensazioni, impressioni, riflessioni sulla particolarità della situazione creatasi a causa dell’emergenza Covid 19. Da esse emergono delusione, malinconia, noia, tristezza, ma anche responsabilità, fantasia, speranza , consapevolezza che da un periodo di criticità si possa imparare a dar più valore alla normale quotidianità dell’essere adolescente: la scuola, gli amici, i professori, la ricreazione, la campanella, l’ansia delle verifiche, i viaggi di istruzione, gli hobby, i pomeriggi e le serate in compagnia,…la libertà.

Continuiamo a proporre i loro lavori…

i ragazzi del liceo Punzi si raccontano

Da quando sono entrate in vigore le disposizioni per contenere il contagio del coronavirus niente è più come prima. Una mattina un fulmine a ciel sereno è piombato nelle nostre vite, stravolgendole del tutto. Scuole chiuse, supermercati affollati e telegiornali che trasmettono senza sosta le notizie dell’ultima ora. Circolo vizioso che si ripete da giorni, senza riposo. Giovani che per noia antepongono la movida all’interesse comune.
9 marzo: ‘’Conte firma il decreto io resto a casa- tutta l’Italia in QUARANTENA’’.
D’improvviso il tempo si è fermato. Gli anni più spensierati sospesi per far fronte ad una guerra invisibile, che tace. Ho la sensazione di vivere in un incubo, dal quale non riesco a svegliarmi. Ultimamente, non sapendo come riempire le mie giornate, ho cercato di distrarmi e distogliere per un momento lo sguardo dalla realtà. Inizio ad avvertire sempre più la nostalgia dei miei nonni e il racconto della loro consueta giornata, sempre uguale, ma unica e perfetta  a suo modo. Il profumo della libertà alla sola vista del mare e il tramonto, in grado di regalarmi molteplici emozioni e di stupirmi in tutti i suoi colori e sfumature. 
È davvero incredibile come l’essere umano sia in grado di dare tutto per scontato, dalla minima piccolezza alla massima rilevanza.  Egoisticamente, l’uomo è certo che quel che gli sta accanto rimarrà immutato per sempre, ma solo un’inesorabile presa di coscienza  può impedirgli di dimenticare. L’abitudine preclude il ricordo. Per quanto egli cerchi di non cadere in questo fatidico errore, è inevitabile perderli di vista. A volte le cose e le persone semplicemente se ne vanno.  
La quarantena mi sta aiutando a ordinare la mia mente e a mettere a posto i miei pensieri, a vivere le piccole cose con lentezza.  Una volta ingoiato questo boccone, riprenderò a giocare a pallavolo, a trascorrere del tempo con i miei amici e anche se saremo ancora a maggio farò il più lungo bagno a mare della mia vita. D’ora in poi ho intenzione di vivere la vita come se fosse l’ultimo giorno e godere di ogni singolo momento con le persone che amo. Spero di riabbracciare il prima possibile tutti i miei amici che non sono del mio stesso paese, andare al concerto di Gazzelle e salutare il Coronavirus da lontano mentre canto  a squarciagola ‘Non c’è niente’.

Elena Taddeo III C Sue

Nella vita è importante non dare niente per scontato. Molte volte ci capita di trovarci in situazioni spiacevoli e di capire, solo in quel momento, quanto importante sia per noi quel qualcosa o qualcuno che ci viene ritratto. 
Pochi mesi fa è stato scoperto un nuovo virus, il Coronavirus. Questo presenta gli stessi sintomi di una semplice influenza ma è più violento e si diffonde molto più velocemente. Il primo Paese a contrarlo è stata la Cina, che ha visto il maggior numero di contagi. Successivamente, la pandemia si è estesa in tutto il mondo e in particolare in Italia. Quest’ultima, nelle ultime due settimane ha raggiunto numeri esorbitanti di contagi, equivalenti a 50.418, diventando così il secondo Paese più contagiato nel mondo. Visti i numerosi contagi, mercoledì 03 marzo, è stato emanato il decreto che ha previsto la chiusura delle scuole di tutta l’Italia e l’obbligo di non uscire dalla propria abitazione se non per motivi di prima necessità, quali fare la spesa, andare in farmacia e andare a lavorare. Questa situazione ha creato disagio nella maggior parte delle persone, anche perché si tratta di qualcosa di nuovo e a cui non siamo abituati. 
In questi momenti, dove non possiamo vedere le persone a cui vogliamo bene, ci rendiamo realmente conto di quanto queste siano importanti per noi, di quanto sia diversa la nostra quotidianità senza di loro e quanto uscire di casa anche solo per dieci minuti sia fondamentale. La frase “non si comprende la vera importanza di qualcosa o qualcuno finché non ci viene negato” rappresenta la realtà. Solo in questi momenti ci stiamo rendendo conto di quanto sia importante anche un solo “ciao, come stai” però detto faccia a faccia con un amico, un semplice abbraccio con i propri nonni, una semplice partita a carte con i propri cugini e zii, una semplice passeggiata nel proprio paese, che invece abbiamo anche visto come una cosa insignificante. 
Per me non è facile restare in casa, non poter vedere i miei amici, che sono ormai parte delle mie giornate, non poter vedere mia cugina, che invece prima vedevo tutti i giorni, non poter vedere mia nonna e i miei zii. Non avrei mai pensato di poterlo dire, ma, nonostante ora io abbia la possibilità di svegliarmi più tardi o di stare più tempo a casa, mi manca la vita di tutti i giorni, mi manca andare a scuola e sedermi tra i banchi, mi manca anche una semplice passeggiata in campagna con il mio cane e addirittura prendere il pullman. 
Sono sicura che questo mio sacrificio è fondamentale per poter risolvere al più presto questa situazione che non piace a nessuno e non vedo l’ora che tutto questo sia finalmente finito per poter tornare alla mia solita routine, anche se un po’ monotona. Sono impaziente di poter riabbracciare i miei amici, di poter uscire a prendere qualcosa senza preoccupazioni, di fare una passeggiata in campagna con mia zia e di fare un giro in macchina con mia cugina, di poter rivedere mia nonna e, perché no, anche di andare a fare shopping.
Con questa quarantena ho capito che anche una piccola cosa ha il suo significato e la sua importanza, che anche un piccolo gesto può cambiarti la giornata e indubbiamente questa situazione mi permetterà di vedere tutto in modo diverso, con l’importanza che merita.

Cardone Miriam III C SUE

E già, è proprio vero che questo virus di cui tanto la popolazione si spaventa è invece il miglior amico del pianeta. Questo COVID-19 è stato molto più potente di quelle decine di discorsi fatti da Greta Thunberg o addirittura di quelle tante decisioni prese dalle COP dell’ONU.
Ma questo perché? Molti sostengono che questo virus, da cui tanto le persone scappano terrorizzate, sia invece l’unica soluzione efficace, ormai dopo tanti decenni, che abbia fermato l’esaurirsi delle risorse della nostra madre terra, casa di tutti gli esseri viventi.
È davvero assurdo che, per fermare l’inquinamento del mondo, ci fosse bisogno di un essere invisibile che, invece, rende la vita impossibile a tutti i popoli.
Ormai sono giorni, settimane, mesi che il pianeta ritorna a respirare senza il danneggiamento dei suoi abitanti.
In Cina, luogo da cui tutto questo è partito, la concentrazione del biossido di azoto sembra essere sparito dalla vista dei satelliti. Questo è uno dei risultati ritenuti, dagli abitanti dello Stato, maggiormente favorevoli per l’ambiente rispetto a quelli avuti più di 10 anni fa con lo scoppio della crisi mondiale economica. Dato che, appunto, il mondo industrializzato si è fermato, c’ è stato un calo notevole della richiesta dell’acciaio e dei combustibili fossili perché tutti i voli sono stati cancellati. Questo, malgrado tutto, è un fattore positivo per l’atmosfera.
Altri fattori positivi, di cui parlano molto i telegiornali, sono quelli avuti in Italia, Paese in cui il virus ha dato maggiori problemi. Nonostante questo, nelle città turistiche, si respira un’aria diversa, pulita.
Ad esempio, i canali di Venezia, capoluogo della regione del Veneto, hanno l’acqua fluviale come non l’avevano mai avuta da decenni. Essa è molto limpida, così tanto che si possono vedere alcuni semplici pesciolini che nuotano beatamente.
Questo scenario, in altri paesi, non sarebbe stato così di grande rilievo, ma qui invece lo è. Dato il grande inquinamento che causava un’acqua melmosa e torbida, prima del virus, queste scene erano solo dei banali sogni di molti cittadini.
Altro esempio lampante, che ha scaturito interesse nella popolazione, lo si è avuto in vari porti italiani, specialmente a Trieste e a Cagliari. Sapete a quale spettacolo hanno presenziato molti? A quello dell’apparizione di vari delfini che nuotano e giocano tra di loro nelle acque dei mari.
Questo spettacolo non lo si era mai avuto nel corso degli anni, ma è accaduto solo in questo periodo non del tutto semplice, in cui non c’è il traffico delle grandi navi. Altri animali visti, inaspettatamente, sono i cinghiali in una città della Sardegna. Questi animali girovagavano tra le aiuole del centro storico del luogo.
Continuando con le notizie belle, sono stati avvistati a Milano, città densamente popolata e affollata ormai ogni singolo giorno (prima del virus), nei pressi dei quartieri vicino al Cimitero Maggiore, delle decine di minilepri che giocano e si rincorrono liberamente tra la natura del posto. Anche gli uccelli sono molto contenti dell’ambiente pulito e silenzioso che hanno a disposizione. Lo apprezzano così tanto che, alcuni di loro, hanno costruito il loro grazioso nido sul pontile di attracco dei vaporetti, nella città di Roma.
Purtroppo, non ci sono solo notizie così splendide all’ordine del giorno. I vari mezzi di comunicazione di massa influenzano il pensiero di molti cittadini, che si trovano in un momento delicato e difficoltoso per via di questo morbo insidioso, come gli italiani. Questi media, come loro solito lavoro, informano il popolo su quanto accade dal punto di vista economico. Di certo, molti lavoratori oggi sono momentaneamente fermi e, per questo, non sono così ottimisti e positivi per questa situazione come  lo sono alcuni biologi e, come detto prima, gli animali. Gli elementi che preoccupano maggiormente gli italiani sono il commercio e il turismo. Data la situazione, i viaggi sono stati praticamente eliminati dalla lista dei mesi di marzo, aprile e perfino maggio. Quindi, c’è un notevole calo percentuale del turismo per l’Italia.  Questo paese è fra quelli che si contendono il primato come luogo fortemente visitato da tutti i soggetti del resto del mondo. Per quanto riguarda il commercio, circa il 3% dei valori italiani sono esportati in Cina e il 7% ad alcuni paesi asiatici. Questo scambio, però, non sta avvenendo in questo periodo e perciò si ha un rallentamento economico di questi stati. Si sta avendo, inoltre, un blocco per i prodotti importati in Italia da parte della Cina, e per i prodotti importanti in Cina da parte dell’Italia.
Questo danneggia i negozi della vendita al dettaglio di beni di consumo cinesi ma, soprattutto, danneggia la produzione industriale nazionale che dipende dai beni cinesi. Questa situazione fa percepire a molti cittadini che, effettivamente, ogni nazione del mondo dipende dai prodotti provenienti da questo paese enorme che è la Cina. Molti soggetti odiano terribilmente questo periodo che stanno affrontando.
Perché? Sicuramente non fa bene a nessun essere umano perdere una persona cara. Perché sì, le pandemie portano soprattutto queste sofferenze. Altri sono distrutti dall’essere rinchiusi nella propria casa senza vedere e abbracciare, per giorni o anche mesi, i propri cari: nonni, genitori, figli, nipoti,…
Ma un’altra parte della popolazione mondiale è solo preoccupata del non poter uscire per correre, camminare, andare in palestra, in discoteca, al parco,…
Ad altri, invece, semplicemente non importa di quanto sta accadendo intorno a loro, ma si limitano soltanto ad angosciarsi per loro stessi, essendo, in tal modo, totalmente menefreghisti nei confronti di qualsiasi cosa che accade al di fuori delle proprie quattro mura residenziali. Ed ancora, ci sono soggetti che, invece, non sono del tutto preoccupati ma rassegnati. Cosa significa? Significa che hanno il solo pensiero che un domani tutto questo finirà. Essa è la tipica frase che va, ormai, in onda da settimane nei telegiornali. Insomma, ci sono certamente varie tipologie di modi in cui le persone stanno affrontando la quarantena e le varie preoccupazioni su questo “veleno”.
Secondo il mio parere, questo virus, che stiamo cercando di sconfiggere e abbattere definitivamente dal pianeta, non porta niente di buono. Ovvio, aiuta di certo l’ambiente nel ripulirsi da tutti i gas tossici che ogni giorno noi essere umani immettiamo. Ma, una volta che tutto questo finirà, perché finirà, non tutto dura per sempre, gli uomini incominceranno di nuovo ad inquinare l’ossigeno che respiriamo.
Quindi, questo è, purtroppo per l’atmosfera e per fortuna per noi essere umani, solo un ostacolo passeggero.
È davvero frustrante non poter vedere i propri nonni ed abbracciarli. Non poter andare a casa loro la domenica a pranzare tutti insieme.
È vero, tutto questo tra non molto finirà.
Ma prima dobbiamo trascorrerlo questo tempo. In sintesi, voglio dire che ogni morbo, che si è avuto negli anni, non ha mai portato niente di buono e, di certo, non lo farà nel 2020.

Marina Valentini III C sue

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