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Cisternino: Carla Sansone non c’è più

Carla non ce l’ha fatta. Improvvisamente colta, giorni fa, da un ictus e urgentemente ricoverata presso il Perrino di Brindisi, ha lottato tra la vita e la morte, in una situazione apparsa molto seria sin dall’inizio, fino a ieri.

carla sansone

Lascia, a soli 56 anni, nella disperazione più totale i due figli Gianni e Katia e raggiunge così il suo adorato Michele, non più tra noi da appena due mesi dopo una lunga e terribile malattia, al quale ha davvero donato con amore immenso la sua vita.

Un destino crudele, un accanimento della sorte, un disegno divino difficilmente interpretabile. Nel giro di due mesi, una famiglia stravolta, una casa svuotata.

Moglie fedelissima, operosa, devota, mamma attenta, amorevole, insostituibile, donna di fede, generosa fino alla fine, insegnante seria, paziente e ligia al dovere.

Hobbista capace, Carla aveva la passione per il canto e per la recitazione.

Indimenticabili i suoi simpaticissimi ruoli nelle recite curate da don Michele Ambriola e il suo posto fisso tra i soprani storici della Corale Polifonica Valle d’Itria, diretta dal maestro Pierfranco Semeraro, contesto nel quale ho avuto modo di frequentarla, conoscerla e apprezzarla per più di dieci anni.

La sua voce, i sorrisi e le risate, i suoi incoraggiamenti, la correttezza, il rispetto, i suoi fermi interventi quando si esagerava, il suo impegno preciso e puntuale in quella che per lei e per tutti noi era una seconda famiglia, restano incancellabili.

Mai nulla affrontato superficialmente o svogliatamente. Sempre con la sua matita in mano a cogliere le indicazioni del M° e a prendere appunti sullo spartito.

carla sansone e michele perrini

Quanti concerti!

E tra i più belli, quello realizzato grazie alla collaborazione dell’inseparabile Michele, un collage di fotogrammi dei più bei film del cinema italiano accompagnato dai brani, adeguatamente coordinati, del nostro repertorio.

L’ho vista per l’ultima volta, devastata dal dolore, davanti al suo Michele, nel giorno dell’ultimo saluto.

Mi ripeteva: “Non voglio restare sola, non mi può lasciare da sola!”. Non sei sola, Carla, ora ci sarà sempre Michele al tuo fianco.

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La redazione di PG è vicina alla sua famiglia e la accompagna idealmente, perché in questo triste momento non è permesso farlo diversamente, per l’ultimo triste saluto.

Ho volutamente taciuto sulla notizia, negli ultimi minuti ormai di dominio pubblico, dell’espianto di cinque organi che con infinita generosità I figli hanno autorizzato. Conoscendo Carla, ritengo non avrebbe apprezzato alcun clamore.
Mi limito solo a ringraziare per il nobile gesto. E nobili I figli perchè nobili sono stati I genitori.

GLORIA ERRIQUEZ

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