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Casa della Salute/Ospedale di Comunità: se ne discute in Consiglio Comunale

Casa della Salute in Consiglio Comunale

La Casa della Salute cistranese: la parola a Enzo Perrini -Capogruppo Cisternino Insieme

Giovedì 21 maggio su richiesta dei Consiglieri Comunali di minoranza si discuterà l’ordine del giorno con il quale si chiede alla Asl e alla Regione Puglia di riattivare nella vecchia struttura di via Regina Margherita, l’Ospedale di Comunità.

enzo perrini chiusura casa della salute

Oggi, (15 maggio) la Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che il 21 maggio prossimo, alle ore 17,30, il Consiglio Comunale di Cisternino discuterà l’ordine del giorno presentato dai consiglieri di minoranza con il quale si chiede alla Asl e alla Regione Puglia di riattivare subito, nella vecchia struttura di via Regina Margherita, l’Ospedale di Comunità e tutti i servizi presenti nel Presidio in attesa che terminata l’emergenza Covid siano realizzati i lavori per il completamento della nuova struttura di via Magellano in modo che possa ospitare tutti i servizi del nostro Presidio Territoriale di Assistenza, incluso il Punto di Primo Intervento Territoriale da tutti meglio conosciuto come Pronto Soccorso.

Spero questa sia occasione di confronto costruttivo e che il Consiglio Comunale, come dimostrato in tantie altre occasioni, riesca a raggiungere una sintesi unitaria su un tema così delicato come i servizi sanitari.

In questi mesi, segnati dall’emergenza Covid, il nostro territorio ma non solo, sono stati privati di tutti i servizi territoriali solo che per noi l’Ospedale di Comunità di fatto rappresentava e rappresenta l’unico a disposizione per la gestione delle cronicità.

Per questo io, insieme ad altri, abbiamo condiviso da subito la posizione del dottor Giovanni Canzio che, criticando le scelte della Regione Puglia nel voler destinare tutti gli Ospedali di Comunità in reparti post-acuti Covid, suggeriva l’utilizzo di alberghi come avvenuto in altre regioni, vedi Toscana.

Lo stesso dottor Canzio sottolineava inoltre le criticità del nostro vecchio Ospedale per l’impossibilità di separare l’area dedicata all’Ospedale di Comunità dalle altre destinate ad altri servizi.

Mi era parso che tutti fossero sulla stessa posizione del dottor Canzio e lo hanno espresso in dichiarazioni pubbliche.

Lo stesso professionista segnalava inoltre la necessità di non lasciare il territorio senza servizi chiedendo di poter far continuare l’attività dell’Ospedale di Comunità in sicurezza.

L’Amministrazione Comunale mi pare abbia subito espresso, per il tramite del sindaco, la  condivisione delle preoccupazioni del dottor Canzio in merito all’inadeguatezza della vecchia struttura ad ospitare pazienti positivi al Covid minacciando addirittura proteste.

Subito dopo, in accordo con Asl e Regione, si è adoperata per realizzare presso il Centro Alzheimer una sorta di Covid Hospital mettendo in atto lavori urgenti ed a tempi record per adeguare la struttura.

Struttura che a mio avviso avrebbe anche criticità come ospedale Covid per non essere fornita di servizi indispensabili ad isolare i pazienti come ad esempio stanze con bagno interno.

La nuova Casa delle Salute, così riadattata, come chiarito dallo stesso sindaco in diverse occasioni (Consulta della Sanità, risposta a mia interrogazione ecc…),  nonostante i lavori fatti non sarà comunque da subito idonea ad ospitare i servizi esistenti nella vecchia struttura ed anche ove si volesse utilizzare il piano terra come Ospedale di Comunità, rinunziando al cosiddetto Centro Alzheimer,  non avrebbe i requisiti previsti dalle norme di accreditamento.

Inoltre, andrebbero comunque fatti ulteriori lavori che sicuramente potranno essere messi in opera solo quando il reparto Covid sarà dismesso.

A mio avviso andrebbe comunque realizzato un altro corpo di fabbrica destinato specificatamente ad Ospedale di Comunità come del resto deliberato dallo stesso Consiglio Comunale all’unanimità in un ordine del giorno del 2017. 

Chi come me ha contribuito nel suo piccolo alla realizzazione del Centro Alzheimer, immaginando successivamente che li potesse sorgere la Casa della Salute, non può che essere felice che la struttura sia stata parzialmente completata ed attivata anche se la sua apertura è stata essenzialmente dovuta alle necessità dell’epidemia.

Ciò che non ho condiviso è stata l’eccessiva spettacolarizzazione che se ne è data soprattutto in un periodo difficile come quello che stavamo e stiamo attraversando tanto è che ho pubblicamente esortato alla sobrietà ma purtroppo non sono stato ascoltato.

Dopo che per anni operatori sanitari come il dottor Giovanni Canzio, ma non solo, hanno lavorato in mezzo a mille difficoltà per dare a Cisternino un servizio sanitario come l’Ospedale di Comunità, sollecitando in ogni occasione attenzione nei riguardi del servizio e della struttura, ci auguriamo tutti che ora sia arrivato il momento di completare la nuova struttura e che Cisternino e soprattutto che la Asl e la Regione vi mettano le risorse necessarie e lo stesso impegno dimostrato per altre strutture come Fasano e San Pietro V.co dove a breve inizieranno lavori per milioni di euro per adeguare le vecchie strutture.

Il dottor Canzio ha fatto successivamente pervenire una lettera a tutti i consiglieri in cui chiede che, nelle more della cessazione dell’emergenza Covid e del successivo completamento della Casa della Salute, sia riattivato l’Ospedale di Comunità nella vecchia struttura.

Condividendone i contenuti, come consiglieri di minoranza abbiamo presentato l’ordine del giorno di cui si discuterà giovedì prossimo.

Nel frattempo vi è stato un importante Consiglio Comunale nel quale si è approvata la variante urbanistica finalizzata alla realizzazione di una nuova e più adeguata rete viaria di accesso alla nuova Casa della Salute nel quale si è inevitabilmente discusso dei servizi sanitari.

A me ha particolarmente colpito l’intervento del sindaco che che addirittura mi è parso addebitasse la responsabilità di una eventuale chiusura del Presidio territoriale di Assistenza di Cisternino allo stesso dottor Canzio per il sol fatto di avere evidenziato quali fossero le  criticità legate alla prevista allocazione del reparto post-acuti Covid nella vecchia struttura ospedaliera come se i vertici sanitari non conoscessero lo stato della nostra struttura per la quale da anni vengono richiesti e promessi interventi, basta leggere i vari atti approvati dallo stesso Consiglio Comunale.

Lo stesso dottor Canzio che contemporaneamente chiedeva di continuare a lavorare per dare risposte ai bisogni sanitari del territorio anche durante l’emergenza Covid sottolineando la necessità di assistenza a prescindere dalla epidemia in corso, avrebbe messo a rischio la sopravvivenza del Presidio Territoriale di Assistenza a Cisternino.

Questo a me è sembrato molto scorretto.

Se Cisternino non ha una struttura adeguata certamente non è colpa di medici ed operatori sanitari che anzi vanno ringraziati per quello che hanno fatto e che continueranno a fare.

Non vanno infatti scaricate le responsabilità proprie su altri.

Il sindaco, e qualche componente della sua maggioranza, farebbero forse bene a chiedere scusa e ringraziare chi, anche in questa occasione, ha tutelato la salute dei cittadini e degli stessi operatori sanitari evidenziando l’assurdità di allocare pazienti positivi al Covid in una struttura inadeguata come l’ex ospedale.

La responsabilità è soprattutto della Asl di Brindisi che in questi anni ha dimostrato poca attenzione nei confronti di Cisternino e che solo da ultimo sembra essersi svegliata, sicuramente a causa dell’emergenza Covid e forse anche dell’interesse elettorale di qualche amministratore regionale al cui va dato merito ma a cui rimprovero la responsabilità si aver fatto  trascorrere molto tempo da quando nel nostro Consiglio Comunale anni fa, insieme al Direttore Generale della Asl, assicurava della già definita progettazione della Casa della Salute.

Come dissi al Direttore Generale ed al sindaco io sarei felice che siate voi ad inaugurare la nuova struttura completa dimostrando di non gioire dei fallimenti altrui, anzi.

Ad oggi infatti, mentre per gli ex ospedali di San Pietro V.co e Fasano sono in fase di conclusione le procedure per l’affidamento dei lavori per milioni di euro (9.000.000,00 San Pietro e 7.000.000,00 Fasano) e quindi a breve partiranno i lavori, per Cisternino non è stato ancora redatto alcun progetto, nonostante le rassicurazioni date anni fa. 

Ne condivido che si possa pensare di ridurre ulteriormente la precedente idea progettuale evitando di realizzare un ulteriore piano o ala per ospitare anche l‘Ospedale di Comunità nella nuova struttura.

Insomma Cisternino se così fosse come prospettato da qualcuno, a differenza degli altri comuni citati prima, dovrebbe nuovamente “arrangiarsi”, sia pure nella nuova struttura, in spazi non adeguati come lo è il piano terra della nuova Casa della Salute.

Avrò o no il diritto di esprimere la mia opinione?

Ora, dopo anni di inerzia e di promesse disattese, mi auguro che chi ha le vere responsabilità recuperi il tempo perso ma non si accusi chi ha profuso il suo impegno professionale e non solo, per far sopravvivere a Cisternino un servizio essenziale come l’Ospedale di Comunità come hanno fatto gli operatori sanitari che vanno ringraziati per aver sempre lavorato con passione e dedizione per la nostra comunità, con in prima fila il dottor Giovanni Canzio.

Gli operatori sanitari dell’Ospedale di Comunità non dovrebbero ringraziare nessuno per dover lavorare nella Casa della Salute di Cisternino che in fretta e furia è stata adattata a reparto ospedaliero per infetti senza avere probabilmente tutte le precauzioni dovute come ad esempio stanze con bagno interno, impianto di ossigeno e impianto di chiamata-allarme con pulsante a letto.

Siamo noi che dobbiamo ringraziare loro per il difficile compito svolto anche in questo periodo così delicato.

Chi rappresenta la comunità dovrebbe peraltro evitare di fare allusioni a presunti interessi o almeno espliciti il suo pensiero con chiarezza se ha elementi per farlo.

Si torni con serietà e serenità a discutere i problemi, senza spettacolarizzare nulla ed accettando il sano confronto nelle sedi istituzionali,  ascoltando i pareri preziosi dei professionisti che operano sul campo, per sollecitare tutti insieme la Asl e la Regione Puglia, fortemente in debito con Cisternino, ad ampliare e completare la Casa della Salute con tutti gli spazi necessari ad ospitare i servizi previsti per il Presidio Territoriale di Assistenza di Cisternino incluso il Punto di Primo Intervento Territoriale che, stante l’ultima delibera regionale del 19.03.2020, rischia di essere definitivamente chiuso ma che riveste un ruolo fondamentale insieme all’Ospedale di Comunità e a tutti gli altri servizi della medicina territoriale come uffici, servizio igiene, assistenza domiciliare, servizi veterinari, poliambulatori, radiologia, centro prelievi, servizi di salute mentale ecc.

Si faccia in modo che la progettazione sia definita e che i lavori siano presto iniziati affinché la nuova Casa della Salute possa ospitare da subito, alla fine dell’emergenza, il nuovo Presidio Territoriale di Assistenza con al centro il ruolo fondamentale e non residuale dell’Ospedale di Comunità.

Basta fazioni e propaganda, tutti insieme lavoriamo per dare a Cisternino servizi sanitari e strutture adeguate.

Lavorando tutti in un’unica direzione forse avremo i risultati attesi come avvenuto qualche anno fa quando abbiamo scongiurato l’immediata chiusura del Punto di Primo Intervento Territoriale anche con l’aiuto del medesimo consigliere regionale su sollecitazione di qualche consigliere comunale.

Spero che nel prossimo Consiglio Comunale, richiesto dalle minoranze per sollecitare la riapertura dell’Ospedale di Comunità e la riattivazione di tutti i servizi sanitari territoriali, in attesa della fine della fase emergenziale, si possa ritrovare la necessaria serenità e unità nell’interesse esclusivo delle comunità tutta.

Lorenzo Perrini – Capogruppo Cisternino Insieme

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