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FOLLIA EPIDEMIOLOGICA: al via la protesta!

Via alle proteste, tuona il sindaco Luca Convertini, se la puntuale lettera del dott. Giovanni Canzio non sarà presa in debito conto dai piani alti dell’Amministrazione sanitaria. Circolava da diversi giorni la notizia del “Piano ospedaliero Coronavirus ASL Br” ovvero della riconversione dei posti letto (60 per la precisione) degli Ospedali di Comunità di Mesagne, Cisternino, Ceglie Messapica e Fasano “per la gestione dei pazienti COVID post acuzie, per i quali le condizioni cliniche del paziente non richiedono un ricovero, ma l’isolamento in attesa di negativizzazione del tampone”, ma è arrivato il momento di “mettere i puntini sulle i” e di pretendere garanzie e rispetto , pur nella consapevolezza dell’eccezionalità della situazione. Il dott. Giovanni Canzio, a nome di tutti i medici di famiglia di Cisternino, di cui è coordinatore, ha quindi precisato, in una comunicazione ufficiale ai vertici ASL, con dovizia di particolari tecnici, l’assoluta inadeguatezza e pericolosità della nostra struttura nosocomiale per accogliere i Covid-19 positivi nel post-acuzie. Più che isolare i pazienti e consentire loro una stabilizzazione clinica in attesa della negativizzazione del tampone, rimarca anche il dott. Donato Tozzi dalle pagine FB, il nostro ospedale si presterebbe molto di più, per la sua logistica e altre ragioni, alla accensione di uno straordinario focolaio di contagi. Questo, a tal proposito, uno dei passaggi più significati della lettera del dott. Canzio: ”Distribuire i COVID-19 post-acuzie (isolamento in attesa di negativizzazione del tampone) in quattro PTA, sembra una follia epidemiologica. I PTA devono avere hanno un ruolo fondamentale nel rispondere alle esigenze del territorio per le patologie croniche NON-COVID adottando naturalmente tutte le procedure di sicurezza possibili. Se la scelta è quella di isolare i pazienti in attesa della negativizzazione del tampone, è molto meglio, acquisire uno o più alberghi ed adibirli a uno solo scopo, con isolamento totale. Immaginate quanti bambini verrebbero nei PTA a vaccinarsi con i ricoveri COVID positivi a pochi metri e con gli stessi ambienti in comune (Cisternino ne è l’esempio). E i poliambulatori specialistici? Quale paziente prenderebbe lo stesso ascensore che moltissime volte al giorno viene usato da una degenza COVID? Perché disseminare il territorio di pazienti positivi invece di concentrarli? Vi rendete conto che avere quattro strutture con 60 posti totali è molto più impegnativo e rischioso (in termini di personale e risorse) che averne una da 60?”. A maggior chiarimento il dott. Tozzi precisa che :”… esiste una guarigione clinica, cioè la scomparsa dei segni e sintomi clinici ma in presenza di una positività Covid e per la quale il tampone deve essere ripetuto a distanza di 7 giorni ( e questi sarebbero i pazienti da ricoverare a Cisternino, Mesagne, Fasano e Ceglie M. ) e una guarigione virologica che è quella più importante che richiede la conferma di due tamponi a distanza di 24 ore. Considerando i tempi tecnici necessari nella nostra provincia per l’esecuzione dei tamponi e quelli per ottenere i risultati direi che non siamo messi bene e spesso brancoliamo nel buio”. Al deciso disappunto dei medici si aggiunge la gente comune il cui sconcerto non ha tardato a riversarsi anche sui social : ”Sono adirata per il fatto che la Regione e i suoi amministratori si sono ricordati dell’esistenza della struttura ospedaliera di Cisternino, perché ora gli è comoda, dopo averla destrutturata ed abbandonata. Se non fosse stato per il lavoro e la dedizione dei medici di base, ora, credo, sarebbe chiusa. Ne abbiamo bisogno noi per i nostri brevi ricoveri e soprattutto per i nostri anziani” e ancora :” Quindi? Bisogna accettare che questo avvenga nel nostro ospedale? Con la speranza che il personale rimanga sano e nel caso contrario nel frattempo quando torna a casa non diventi vettore per i suoi cari? Purtroppo credo che in questa brutta vicenda tutte le efficienze si sono concentrate nelle zone rosse e qui come sempre si fa del nostro meglio come si può…. Fino ad ora “gli ospedali li chiudiamo perché sono in esubero” ora, nell’emergenza vanno bene anche le infermerie, dove si tira solo il sangue, senza avere protezioni adeguate, o sbaglio?”.
No, non sbaglia. Vedremo come andrà a finire.


GLORIA ERRIQUEZ

Porta Grande; salute; emergenza coronavirus; covid19; cisternino; valle d'itria;
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