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COVID-19 PUGLIA: la disposizione di Emiliano

In data odierna (25 febbraio), la Puglia non registra alcun caso di positività al coronarovirus, per cui non è possibile adottare i provvedimenti per la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 come avvenuto in altre regioni del Nord, ma Il presidente Emiliano, insieme al presidente della regione Basilicata, ha emesso una disposizione urgente che prevede:

COVID-19 PUGLIA: la disposizione di Emiliano

1) Che tutti gli individui che sono transitati e hanno sostato dal 1^ febbraio 2020 nei comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini nella Regione Lombardia, di Vo’ nella Regione Veneto, come previsto dall’art. 1 del DPCM 23 febbraio 2020,

HANNO L’OBBLIGO

di “comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, ai fini dell’adozione, da parte dell’autorità sanitaria competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza fiduciaria con sorveglianza attiva .

2) INVITA

tutti i cittadini che comunque rientrano in Puglia provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni, a comunicare la propria presenza nel territorio della Regione Puglia con indicazione del domicilio al proprio medico di medicina generale ovvero, in mancanza, al Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente al fine di permettere l’esercizio dei poteri di sorveglianza sanitaria.

Con la chiusura delle Università nelle regioni del Nord Italia e con la chiusura di numerose attività, è in atto un flusso notevole di persone verso le regioni del Sud Italia, con ritorno alle proprie case.

Al momento questo è il maggior rischio di diffusione del contagio vista l’alta percentuale  di soggetti asintomatici. Devo riconoscere che nelle prime 24 ore la popolazione pugliese ha mostrato alta affidabilità e ieri pomeriggio ho ricevuto almeno 20 comunicazioni di rientro, il che fa intuire quanto vasto sia il fenomeno.

Dovremo attendere almeno due settimane per chiudere questa fase incerta, anche se l’assenza di nuovi focolai in Italia fa ben sperare.

Abbiamo eseguito moltissimi tamponi per cui abbiamo trovato molti contagiati a differenza di altri stati. I decessi sono in linea con le attese e con le patologie concomitanti (come avviene per l’influenza). Il “buco” c’è stato a Codogno, questo  è dimostrato.

Gli altri casi tutti derivati. Il discorso cambia se avremo nuovi casi in altre regioni a causa di questa immigrazione di ritorno non sottoposta ad alcun controllo. In questo caso scatterà il drammatico piano di emergenza nazionale  con i medici di famiglia,  medici di guardia medica e tutto il personale di PS, lasciato in pieno abbandono a far fronte all’emergenza, ai contatti sanitari, all’informazione e ora, pure  alla raccolta dati dei pazienti.

Senza alcun mezzo di protezione perchè la regione Puglia non ha scorte di mascherine, camici e altro.

Quando questa storia finirà dovremo riflettere molto su questa esperienza. Non è il momento di polemizzare ma di lavorare. Poi verrà la resa dei conti.

       dott. Giovanni Canzio

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