Cisternino post covid 19 dubbi e perplessità!
L’articolo del consigliere Amati (Cisternino, tra una settimana il padiglione post-acuti) si presta a ovvie considerazioni, alcune generali altre strettamente tecniche.
Tecniche:
1) La nuova struttura non è nata per essere un ospedale. Solo il piano terra (centro Alzheimer) ha delle stanze di degenza diurne mentre il 1° piano, che appartiene all’ASL, è stato progettato per essere la sede del distretto con uffici, CUP, sala radiologia, ambulatori. Con molta inventiva si potrà adibire a stanze di degenza e servizi (tripli spogliatoi, farmacia, depositi sporco-pulito, etc.) quello che esiste. Proprio per questo motivo era stata avanzata la proposta, già progettualizzata dall’ASL, di un secondo piano per l’Ospedale di Comunità che deve rispondere a precise norme per ricevere l’accreditamento alla degenza.
2) Due piani con 24 posti letto sembrano un’idea grandiosa. Ma con molti dubbi personali sulla realizzazione del secondo blocco di 12 posti. Perché? Semplicemente perché ogni piano (12 pl) dovrebbe avere due infermieri per turno oltre alle OSS per garantire il minimo delle norme di prevenzione COVID-19 (un’infermiere con i DPI avanzati e uno di supporto). Quindi 4 per 3 turni più il coordinatore sono 13 per ogni giorno. Con i riposi obbligati e altre norme limitative, ne servono almeno 20. ll triplo degli esistenti, però i miracoli esistono e quindi attendiamo anche questo miracolo.
3) I post-Covid necessitano della presenza di medici specialisti. Come già detto nei giorni scorsi, Cisternino non ha medici dipendenti all’interno del PTA (come Mesagne, Fasano in cui il post-Covid è partito e Ceglie) per cui ci sarà bisogno di garantire la presenza di medici specialisti al momento carenti dappertutto. Inoltre, il sindacato dei medici ha inoltrato una diffida all’azienda, che vuole servirsi del turno di guardia medica notturno per garantire l’assistenza medica dalle 20 alle 8 e nei giorni festivi. Poiché parliamo di pazienti Covid positivi, si comprende che la situazione è molto più complessa di quanto appaia.
4) La nuova struttura non ha impianto di gas medicali (ossigeno), non ha una radiologia in sede, non ha una farmacia territoriale come gli altri PTA, per cui ci si chiede se questi pazienti avranno bisogno di ossigenoterapia o un lastra di controllo al torace o un farmaco particolare, cosa fare?
5) I lavori in corso garantiranno certamente al personale tutte le garanzie di tutela della salute, rispettando tutte le norme previste per la gestione di pazienti positivi. Però, visto le esperienze già iniziate in altri PTA, non ho letto alcun protocollo operativo a garanzia del personale che opera all’interno della struttura. Il che è gravissimo.
6) Una seria preoccupazione è che, dopo aver operato per decenni in una struttura precaria, ci trasferiamo in una nuova, precaria ed emergenziale già sul nascere. Il destino di Cisternino!
Generali:
Da anni attendiamo il trasferimento nella nuova e bella struttura (compreso il 2° piano per l’OdC) ma ci hanno sempre risposto che senza strada di accesso non sarebbe stato possibile, oltre a invocare tanti altri ostacoli burocratici. Fa piacere che in emergenza tutto si superi con estrema facilità il che gratifica l’impegno di coloro che si sono spesi in questi anni in una lotta fatta di umiliazioni e silenzi.
Il consigliere Amati, nel suo articolo, ringrazia uno per uno i dirigenti dell’ASL, i tecnici dell’ASL, il sindaco, gli assessori, gli amministratori e tecnici del comune. Anche noi lo facciamo.
Ha dimenticato però di ringraziare qualcuno: non intendo il Consiglio comunale tutto o gli amministratori precedenti, non intendo il Comitato della Salute sempre vigile su questo tema, non intendo i medici di famiglia che da 20 anni sostengono la medicina sul territorio con costanza e impegno.
Amati e tutti noi dobbiamo ringraziare il SARS-CoV-2 detto anche coronavirus. Il che è terribile!
dott. Giovanni Canzio