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Struttura Covid post-acuzie, il sindaco di Cisternino dice la sua

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Per il ricovero dei pazienti affetti da Covid-19 in fase di guarigione, cosiddetti post-acuti, la Asl ha individuato a Cisternino – in un primo momento – l’attuale Ospedale di Comunità e, dopo alcune considerazioni scritte dal coordinatore dei medici dott. Giovanni Canzio e sostenute dal sindaco Luca Convertini, la scelta è caduta su una struttura realizzata da alcuni anni per diventare un Centro Alzheimer e ambulatori.

La struttura mancava di agibilità fino a pochi mesi fa e necessita di un parcheggio e una strada di accesso, inoltre, dalla parte più alta si passa da una strada (via Magellano) che non è stata mai ceduta al comune da chi ha costruito e, quindi, è attualmente privata.

Queste problematiche ne avrebbero impedito l’apertura fino ad oggi e l’avvio delle attività sanitarie sul territorio in un ambiente adeguato allo scopo.

Anche per questa seconda ipotesi, il dottor Canzio ha sollevato una serie di perplessità tecniche e generali che abbiamo riportato in un altro articolo su questo portale. L’articolo in questione ha provocato una risposta del sindaco Luca Convertini che riportiamo integralmente:

“””Noto, con disappunto, che si continua a rendere i cittadini di Cisternino spettatori di una diatriba etico/tecnico/politica circa la disponibilità in tempi brevi di una struttura (al piano terra Centro Alzheimer del Comune di Cisternino e primo piano sede dei nuovi ambulatori del PTA in comodato alla ASL di Brindisi) per accogliere, appena i lavori di adeguamento lo consentiranno, un certo numero di pazienti Covid che hanno superato la fase acuta.

Sul tema è intervenuto più volte, in questi ultimi giorni, il dott. Canzio (coordinatore dei medici di famiglia e dell’Ospedale di Comunità di Cisternino) esponendo innanzi tutto le criticità, condivise e già da me sostenute in tempi non sospetti nelle sedi opportune, legate alla prima scelta di collocare i pazienti post acuzie nella struttura attualmente utilizzata quale ospedale di comunità. L’impossibilità di garantire percorsi isolati, le tante attività ambulatoriali e degli altri servizi del PTA, oltre che la conformazione strutturale, avrebbero potuto creare non poche difficoltà a garantire la sicurezza dei miei concittadini.

Per tale decisione regionale, che ricordo a tutti non è stata né concordata, né avallata da condivisione, ho subito proposto al Direttore Generale della ASL la possibile alternativa alla soluzione scelta/imposta dalla Regione: la nostra struttura al piano terra utilizzabile quale Centro Alzheimer che a fine anno 2019 ha finalmente ottenuto, dopo ulteriori impegni economici, la relativa agibilità. La struttura, vista l’emergenza, non si sarebbe potuta utilizzare per le sue finalità in questo momento e poiché la Asl ha la concessione dell’altro piano, insieme potevano costituire adeguandole, una sede più idonea per lo scopo. 

La struttura, grazie all’intervento di un esponente politico regionale, della ASL e del nostro Comune sta per essere utilizzata dai pazienti post acuzie Covid19: la loro degenza sarà finalizzata alla stabilizzazione clinica e al pieno recupero psico-organico. Sicuramente in questo momento ci si limita a rincorrere l’emergenza, ma una buona pianificazione del futuro, le cui basi dovranno essere gettate già da oggi, non potrà prescindere dall’occuparsi delle cure in post-acuzie, anche per continuare a garantire un’adeguata recettività per i casi acuti, nelle settimane e nei mesi a venire.

Sono diversi anni che i cittadini di Cisternino, avendo subito sottrazioni di diversi servizi in nome di una riforma sanitaria regionale, si auspicano miglioramenti in questa direzione e in questo momento, con l’emergenza Covid, è necessario ridisegnare una volta per tutte il sistema sanitario della nostra comunità. Ora siamo nella condizione di offrire alle persone che superano la fase acuta del COVID e che non possono superarla dentro l’ospedale per acuti, un territorio ripensato, ristrutturato, con una capacità di gestione anche autonoma di tutto quello che è la fragilità del post-acuzie.

Immagino anche questo come un periodo per riorganizzare, in tale contesto, la tecno-assistenza ovvero un monitoraggio a casa, sia prima di un evento acuto, che dopo, consentendo di stare a casa il più possibile. Ormai ci sono dei sistemi di tele-monitoraggio avanzatissimi. C’è la possibilità ad esempio, attraverso un unico apparecchio, a costi contenuti, di monitorare tutti i parametri vitali e ricevere tempestivamente degli allarmi. È chiaro che anche alcune situazioni di tipo sociale possono determinare scompensi, ma in periodi di emergenza dobbiamo dare la precedenza alle condizioni vitali e questo è uno strumento prezioso in epoca COVID e soprattutto post-COVID.

Serenamente sarebbe allora auspicabile che in  tempi di pandemia, i commenti vengano messi in quarantena, perché questo è il momento in cui dovrebbero andare in giro solo i costruttori di fatti. Le persone hanno paura, soffrono, e giustamente non sopportano la polemica politica anche quando si manifesta con stampo tecnico. Non è corretto, non è onesto far leva su questo stato di cose, dando per scontata l’inadeguatezza della struttura, insinuando a priori nei cittadini dubbi, incertezze, perplessità e prefigurando scenari catastrofici, conseguenze drammatiche infondate.

Dal canto mio voglio tranquillizzarvi sul fatto che l’attenzione ai dettagli in questa fase è alta e soprattutto che nessuno, in risposta alla preoccupazione che più insistentemente serpeggia, ha la minima intenzione di arrogarsi meriti né applicarsi medaglie al petto.

Ora, ripeto, occorrono i fatti e garantire che la ASL faccia le cose per bene.

Colgo l’occasione per reiterare la mia personale stima nei confronti dei medici di famiglia e di tutti gli operatori sanitari della struttura di Cisternino.””””

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